Parmigiano Reggiano e vino: quali abbinamenti?

Se hai letto con attenzione questo blog, già sai che il Parmigiano Reggiano non è tutto uguale. In vendita trovi tante varietà di Parmigiano e ancor più stagionature. Si va dal meno invecchiato, mai comunque più giovane di 12 mesi, alle stagionature più importanti – quelle di alcuni caseifici superano anche i 60 mesi.

Se ti sei sempre chiesto con quali vini accompagnare il Parmigiano Reggiano, in questo articolo rispondiamo alla tua domanda. Come avrai già intuito, a seconda della stagionatura di formaggio, la scelta del vino cambia.

Il Parmigiano Reggiano, come tutti i formaggi a pasta dura fatti con il latte di vacca, predilige i vini rossi; tuttavia, vedremo che potremo azzardare qualche abbinamento pure con i bianchi. Nel caso delle stagionature inferiori, è da preferire un rosso di buon corpo, profumato, moderatamente caldo e poco sapido. Se preferisci un Parmigiano di lunga maturazione, di maggior sapore, ecco che la tua scelta potrà ricadere su un vino più invecchiato, sapido e di struttura importante.

Il Parmigiano Reggiano stagionato 12 mesi, il più giovane, è un formaggio ideale da aperitivo. Taglialo a scaglie o a cubetti e accompagnalo con un vino bianco secco, per esempio con uno Spumante Extra Dry, un Franciacorta o un Trento Classico.

Saliamo di stagionatura? Con un Parmigiano Reggiano 24 mesi la nostra scelta ricade su un vino rosso di media struttura, come un Gutturnio, un Chianti Classico o un Sangiovese di Romagna. Questi abbinamenti sono consigliati sia per il Parmigiano classico, fatto con il latte di razza Frisona, sia con il Parmigiano Reggiano di Vacche Rosse.

Più si avanza con la stagionatura e più dovranno crescere corpo e struttura del vino abbinato. Nel caso del Parmigiano Reggiano 36 mesi, suggeriamo un Barbera d’Asti, un Lambrusco Mantovano o un Rosso di Montalcino.

La rassegna di abbinamenti potrebbe continuare a lungo. Ma se vuoi provare qualcosa d’insolito con il Parmigiano Reggiano, prova l’abbinamento con un vino dolce, per esempio con una Malvasia dell’Emilia.

Al di là di questi consigli, non avere paura di sperimentare. La tavola e i sapori sono un’esperienza personale e non esiste niente di più gratificante che la scoperta di un nuovo e gradito abbinamento.

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